Appaiono tranquilli sulla questione i consulenti finanziari indipendenti, figure professionali pagate a parcella, slegate dal sistema distributivo e istituzionalizzate dallo scorso dicembre, quando è diventato operativo il nuovo albo di categoria.
“Che venga fuori l’esplicitazione dei costi – ha dichiarato Cesare Armellini, presidente dell’associazione di consulenti finanziari indipendenti Nafop, – per noi è un vantaggio, perché li abbiamo sempre resi noti”.
“Noi come consulenti indipendenti – ha ribadito il membro del consiglio direttivo di Nafop, Luca Mainò – ci facciamo da sempre pagare dal cliente, che sa già con esattezza quanto costiamo perché conosce la nostra parcella. Ora Mifid 2 impone di esplicitare i costi, ma noi lo facciamo da sempre, perciò per noi non cambia nulla”.
Quanto all’ulteriore costo sostenuto dal cliente e legato al prodotto di investimento, Mainò ha spiegato che “generalmente la parcella al professionista indipendente si ammortizza già il primo anno, con la prima consulenza”. Da ricordare che, essendo remunerati a parcella, ha sottolineato Mainò nel corso del suo intervento al Salone del risparmio, “i consulenti finanziari indipendenti non possono in alcun modo ricevere compensi da banche o sistemi distributivi”.